Acclimatisation of farm-reared red-legged partridges (Alectoris rufa L.) in two protected areas of Southern Tuscany
2005
Dell'Omodarme, A. (Provincia di Grosseto (Italy). Ambito Territoriale di Caccia 6) | Bagliacca, M. (Pisa Univ. (Italy). Dipartimento di Produzioni Animali) | Santilli, F.
English. Results of a red-legged partridge (Alectoris rufa L.) reintroduction program in two protected areas in Southern Tuscany are reported and discussed (7.51 and 7.01 square km each). A total of 2,475 farm-reared partridges were released from 2000 to 2005. Spring pair density, pair reproduction success and brood size was seasonally monitored, in order to evaluate the success of the reintroduction program. The strong correlation (r = 0.93***) between the number of Spring pairs and the number of Summer released birds, the constant (b = +0.00042) low density (average 2.47) of the Spring population and the low level of every population dynamic parameter (always lower than the ones observed in other studies carried out in Tuscany or other Italian regions) suggests the need of a change in the project strategy. A reduction in the number linked with an improvement of the quality of released birds (by the use of partridges hutched directly by their own parents in order to improve the reproductive success), a more effective predation control program (in order to protect temporarily the weak reintroduced animals), an habitat improvement with an eventual seasonal food supply (to improve the short-time survival after release) and a hunting stop or, at least, a more strictly regulated harvesting in the areas surrounding the protected areas (bag limit and shorter season), must be attempted to improve the low parameters observed in population dynamics
Show more [+] Less [-]Italian. Si riportano i risultati di un esperimento di reintroduzione della pernice rossa (Alectoris rufa L.) in due aree protette della Toscana meridionale (provincia di Grosseto), una di 7,51 km quadrati e l'altra di 7,01 km quadrati. In totale, dal 2000 al 2005, sono state ambientate nelle due aree 2.475 pernici rosse di allevamento provenienti da un centro pubblico di produzione di selvaggina. La popolazione è stata censita stagionalmente al fine di determinare la densità primaverile delle coppie e il successo riproduttivo (numero di nidiate e numero medio di piccoli per nidiata). La densità è rimasta pressoché costantemente (b = +0,00042) a un livello inferiore (media 2,47) a quello riscontrato in altre esperienze condotte in Italia e in Toscana. Inoltre, si è riscontrata una stretta correlazione fra il numero delle coppie censite in primavera e il numero di soggetti ambientati durante l'estate (r = 0,93***). Per questo motivo si suggerisce di apportare alcuni correttivi alla strategia del progetto. In primo luogo appare necessario sospendere o diminuire il numero di animali allevati immessi annualmente o, in alternativa, immettere soggetti provenienti da allevamento semi-naturale (covati e allevati dai genitori), in modo da migliorarne il successo riproduttivo, e dovrebbe essere inoltre realizzato un più efficiente controllo della predazione. Altre misure gestionali, come miglioramenti ambientali a fini faunistici e una integrazione alimentare mirata, potrebbero consentire un miglioramento dei parametri della popolazione. Dovrebbe infine essere valutata la sospensione dell'attività venatoria o almeno una più severa regolamentazione della stessa almeno nei dintorni delle aree protette, con limitazione dei carnieri e/o del periodo di caccia alla specie
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