Methods for mycotoxin determination in food
2006
Dall'Asta, C. | Moseriti, A. | Galaverna, G. | Dossena, A. | Marchelli, R.
English. An analytical method is suitable for mycotoxin determination when it is able for in traces analyses. The right method should be highly accurate, high reproducible, extremely sensitive and specific; moreover, when it is used as screening tool, it should be also rapid, easy-to-use and cheap. The sample clean up is a crucial step in the method development and it is usually performed using immunoaffinity columns (IAC), which allow for an extremely specific purification of the analyte and a concentration step. The most common analytical method for mycotoxins quantification is RP-HPLC with fluorescence detection. If the analyte is not naturally fluorescent, a derivatization step with a suitable fluorescent probe is required. The most promising technique for mycotoxin determination is LC-MS/MS with ESI interface. This technique allows for the simultaneous quantification and characterization/identification of the analyte and it is strictly necessary if toxicology and/or metabolism studies are performed. Although the selectivity of mass spectrometry is unchallenged if compared to common GC and LC detection methods, accuracy, precision and sensitivity may be extremely variable concerning the different mycotoxins, matrices and instruments. Therefore, when other detection methods (such as fluorescence or UV absorbance) can be used for the quantitative determination, LC/MS appears to be only an outstanding confirmatory technique. In contrast, when the toxins are not volatile and do not bear suitable chromophores or fluorophores, LC/MS appears to be the unique method to perform quantitative and qualitative analyses without requiring any derivatization procedure. The immunological methods, such as ELISA tests or lateral flow devices, are greatly used as screening tools, in particular for routine analyses of a great amount of samples
Show more [+] Less [-]Italian. Lo sviluppo di un metodo analitico adatto all'analisi di contaminanti in tracce, come le micotossine, deve essere preciso, accurato, sensibile e specifico; inoltre, se viene utilizzato per screening di routine, deve essere pure rapido, facile da utilizzare e poco costoso. La purificazione del campione è una fase cruciale nello sviluppo del metodo ed è di norma effettuata ricorrendo a colonnine di immunoaffinità. Tra le tecniche strumentali maggiormente diffuse, la cromatografia liquida è considerata la tecnica di elezione per la quantificazione delle micotossine, soprattutto se coniugata alla rivelazione mediante fluorescenza. Se l'analita non è naturalmente fluorescente, è necessario un passaggio di derivatizzazione con una sonda fluorescente adatta. Grande importanza stanno inoltre acquisendo le tecniche cromatografiche ifenate con la spettrometria di massa, in quanto consentono sia la quantificazione, sia la caratterizzazione e l'identificazione dell'analita; esse sono strettamente necessarie nel caso di studi tossicologici e/o metabolici. Sebbene la selettività della spettrometria di massa sia notevolmente superiore a quella dei più comuni metodi GC o LG, l'accuratezza, la precisione e la sensibilità possono variare estremamente in base alla natura dell'analita, della matrice e degli strumenti disponibili. Perciò, quando possono essere utilizzati altri metodi di rivelazione (come fluorescenza o UV) per la determinazione quantitativa, la tecnica LC/MS può svolgere il ruolo di tecnica di conferma. Al contrario, quando le tossine non sono volatili e non presentano opportuni gruppi cromofori o fluorofori, la LC/MS è l'unico metodo in grado di consentire l'analisi qualitativa e quantitativa senza derivatizzazione del campione. I metodi immunologici, come l'ELISA o i test lateral flow, sono largamente utilizzati per le analisi di routine di numeri elevati di campioni
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