Selenium integration of rations for young bulls
2001
Bonomi, A. (Parma Univ. (Italy). Dipartimento di Produzioni Animali, Biotecnologie Veterinarie, Qualita e Sicurezza Alimentare)
English. The Author refers the results of a field trial about the use of selenium, used as feed integrator in young bulls feeding. 80 Limousine young bulls were fed, from 300 kg to 650 kg LW, a selenium deficient ration (60 ppb on d.m.) or the same ration integrated with selenium, from sodium selenite (Se 46%), so that the selenium content raised to 300 and 400 ppb for the entire cycle. The integration has improved weight gain (respectively +5.00% and +7.00%), feed utilisation (respectively +10.00% and +16.00%), dressing percentage (respectively +4.50% and +8.00%), meat digestibility (respectively +6.00% and +10.00% of digestible protein after "in vitro" pepsinic digestion) and tenderness (respectively -30.00% and -46.00% of connective tissue after "in vitro" tripsinic digestion). At a lower level (200 ppb), selenium doesn't meet the requirements. Regardless to the dose, selenium has not positive or negative effects on the health status
Show more [+] Less [-]Italian. L'Autore riferisce i risultati ottenuti a seguito di indagini circa l'impiego del selenio, utilizzato in qualita' di integratore, nell'alimentazione dei vitelloni. Sperimentando su 80 animali maschi di razza Limousine a partire da 300 kg di peso vivo e fino al raggiungimento di un p.v. di macellazione attorno ai 650 kg, sottoposti a regimi alimentari Se-carenti (60 ppb sulla sostanza secca della razione), ha potuto accertare che l'aggiunta alla razione, durante l'intero ciclo di allevamento, di selenio sotto forma di selenito di sodio (Se 46%), sulla base di dosaggi in grado di apportare quote di selenio tali da elevarne la dotazione a 300 e a 400 ppb, si dimostra capace di condizionare favorevolmente l'accrescimento ponderale (rispettivamente +5,00% e +7,00%), l'utilizzazione degli alimenti (rispettivamente +10,00% e +16,00%), la resa in carcassa (rispettivamente +4,50% e +8,00%) e alcune caratteristiche qualitative della carne, con riferimento al grado di digeribilita' (rispettivamente +6,00% e +10,00% per le proteine digeribili dopo digestione pepsinica "in vitro") e al grado di tenerezza (rispettivamente -30,00% e -46,00% per il tessuto connettivo dopo digestione tripsinica "in vitro"). Ad una dose piu' bassa di impiego (200 ppb), il selenio non e' in grado di garantire la copertura del fabbisogno. A prescindere dal dosaggio, il selenio non ha influenzato positivamente o negativamente lo stato sanitario dell'allevamento
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