Observations on forest vegetation in the "Valli di Lanzo" [Piedmont]
1998
Salsotto, A. (Regione Piemonte, Turin (Italy). Assessorato Agricoltura e Foreste)
English. The forest vegetation that interests the area under the jurisdiction of Mountain Community of Valli di Lanzo, more than in other places of Piedmont mountain, has considerably suffered from human presence. Today it's difficult to establish the exact distribution and the patrimonial consistence of population some century ago. To a period of indiscriminate destruction and restriction of forest for extreme exploitation and for the enlargement of areas used as pasture and fit to be sown of past centuries, more recently a period of general carelessness of territory and so even of the wood and cultivations in all of the altimetry planes followed. Therefore, new plant consortia took place, in which the wild indigenous species that prevailed in the more enlightened areas were accompanied by some exotic species that were well acclimatized to the new habitat. While we know well enough climatic conditions of territory, we lack in specific news on structural parameters, on phytosanitary conditions and on consistence of natural renew in private and common woods. A recover action for the improvement of functionality of ecosystems is therefore necessary for the high woody index of territory and for the substantial presence of forest formations of big geobioecological meaning, which are in contrast with many wide abandoned complexes identified in aged coppices, high-altitude woods and in woods on steep banks
Show more [+] Less [-]Italian. La vegetazione forestale che interessa il territorio di giurisdizione della Comunita' Montana delle Valli di Lanzo, piu' ancora che in altre localita' della montagna piemontese, ha risentito notevolmente della presenza umana. Oggi e' difficile stabilire quale fosse la precisa distribuzione e la consistenza patrimoniale dei popolamenti, qualche secolo fa. Ad una fase indiscriminata di distruzione e di contenimento della foresta per forme di sfruttamento eccessivo e per l'ampliamento delle aree adibite al pascolo e ai seminativi dei secoli passati ha fatto seguito piu' recentemente un periodo d'abbandono generalizzato del territorio e quindi anche del bosco e delle coltivazioni in tutti i piani altimetrici. Si sono quindi originati nuovi consorzi vegetali nei quali alle specie indigene rustiche, che sono prevalse nelle aree a piu' intensa illuminazione, si sono accompagnate alcune specie esotiche che si sono ben acclimatate ai nuovi ambienti. Mentre conosciamo con buona attendibilita' le condizioni climatiche del territorio, manchiamo invece di specifiche notizie sui parametri strutturali, sulle condizioni fitosanitarie e sulla consistenza della rinnovazione naturale nei boschi privati e comunali. Un'azione di recupero per il miglioramento della funzionalita' degli ecosistemi e' quindi necessaria per l'elevato indice di boscosita' del territorio e per la consistente presenza di formazioni forestali di grande significato geobioecologico, che contrastano con altrettanti estesi complessi abbandonati, che si identificano nei cedui invecchiati, nei boschi di alta quota e in quelli ripariali
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