Bovine viral diarrhoea and mucosal disease (BVD/MD). Control programme of the infection in the province of Trento (Italy) [Trentino]
2004
Farina, G.; Lucchini, R.; Cristelli, E.; Pasolli, C. (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Padua (Italy)); Chin, F. (Provincia Autonoma di Trento (Italy). Unità Operativa Igiene e Sanità Pubblica); Costanzi, C. (Provincia Autonoma di Trento (Italy). Servizio Organizzazione e Qualità dei Servizi Sanitari)
英语. A compulsory control programme of bovine viral diarrhoea virus infections in dairy cattle farms was introduced in 2000 in the Provincia Autonoma di Trento, in agreement with the Provincia Autonoma di Bolzano and the Region of Voralberg, Tyrol and Saltzburg. The aim was to identify and to cull cattle persistently infected, important source of virus into herds, and control all herds to prevent both transmission to herds previously without infection and reinfection of herds cleared of the infection. At the same time, the use of live vaccine was forbidden, in conformity to the actual sanitary policy that prefers programmes for eradication of disease instead of indirect prophylaxis actions like vaccination. All blood samples from cattle aged between 2-3 months and 2-3 years (defined every year) have been tested by ELISA for the detection of E sup(rns) viral envelope glycoprotein, as well as all cattle sent to exhibitions and auction sales or introduced in Trento dairy farms, or moved to common pasture. In the 2000-2003 period, the number of infected farms was reduced from 95 (5.2%) to 19 (1.1%), whereas the number of persistently infected animals passed from 118 to 27
显示更多 [+] 显示较少 [-]意大利语. Nel 2000 la Provincia Autonoma di Trento, in accordo con la Provincia Autonoma di Bolzano e con le regioni del Voralberg, Tirolo e Salisburgo, ha attivato un piano obbligatorio di controllo dell'infezione da BVD virus negli allevamenti bovini da riproduzione. L'obiettivo strategico del piano mirava all'identificazione e all'eliminazione dei soggetti persistentemente infetti, considerati il principale serbatoio della malattia negli allevamenti. Contemporaneamente, è stato vietato l'uso di vaccini vivi attenuati, in sintonia con gli attuali indirizzi di politica sanitaria, che privilegiano l'eradicazione della malattia anziché il controllo mediante interventi di profilassi indiretta come la vaccinazione. Ai fini del piano sono stati esaminati, per la ricerca della glicoproteina E sup(rns) dell'envelope virale, mediante ELISA su siero di sangue, tutti i bovini di età compresa tra 2-3 e 24-36 mesi, definita anno per anno; inoltre, sono stati esaminati tutti i bovini che partecipano ad aste, fiere e mercati e tutti i bovini destinati all'alpeggio o al pascolo comune sul territorio provinciale. Dal 2000 al 2003 il numero di allevamenti infetti si è ridotto da 95 (5,2%) a 19 (1,1%), portando il numero di soggetti identificati come persistentemente infetti, rispettivamente, da 118 a 27
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