Quanti-qualitative evaluation of pectins in the dietary fibre of 24 foods
2005
Bailoni, L. (Padua Univ. (Italy). Dipartimento di Scienze Zootecniche) | Schiavon, S. (Padua Univ. (Italy). Dipartimento di Scienze Zootecniche) | Pagnin, G. (Padua Univ. (Italy). Dipartimento di Scienze Zootecniche) | Tagliapietra, F. (Padua Univ. (Italy). Dipartimento di Scienze Zootecniche) | Bonsembiante, M. (Padua Univ. (Italy). Dipartimento di Scienze Zootecniche)
英语. The dietary fibre of 24 foods and feeds was analysed for its proportions of insoluble and soluble (SDF) fractions and for its content of high methoxyl pectins (HM), low methoxyl pectins (LM) and protopectins. The fractional extraction and quantitative determination of pectins were performed on the total dietary fibre residue, following the procedure suggested by Robertson (1979). Total pectin content (TP), calculated as sum of the three fractions, ranged from 2.4 to 49.8 g/kg DM. The variation coefficient of TP measurements repeated on the same samples was, on average, 2%. Total pectin content was 49.8 g/kg DM in dried beet pulp and averaged 33.8 +- 0.3 g/kg DM in fruits and vegetables, 13.2 +- 8.4 g/kg DM in legumes and tubers and only 2.8 +- 0.5 g/kg DM in cereals. HM fraction prevailed in apple and pear samples (40% of TP), while LM and protopectin largely prevailed in legumes and vegetables. A strong variability among samples was found for the TP/SDF ratio. In general, within each food and feed category, increasing levels of SDF were associated with decreasing values of TP/SDF ratio. Since many foods contain low amounts of pectins, care in the development of calibration curves for spectrophotometric reading is required. Finally, the whole procedure for pectin extraction and quantification on dietary fibre is very complex and time-consuming
显示更多 [+] 显示较少 [-]意大利语. Ventiquattro alimenti per l´uomo e gli animali sono stati caratterizzati per il contenuto di pectine ad alta metossilazione (HM), bassa metossilazione (LM) e protopectine. I processi di estrazione, frazionamento e quantificazione delle pectine sono stati condotti seguendo la procedura indicata da Robertson (1987), a partire però dal residuo della fibra alimentare totale (TDF), in alternativa al residuo insolubile in alcool (AIR). Presso due laboratori è stato inoltre analizzato il contenuto di fibra alimentare insolubile (IDF) e solubile (SDF). Le misure di fibra alimentare totale, ottenute come somma dell´IDF e SDF nei due laboratori, hanno evidenziato un elevato coefficiente di correlazione [Y inf(IDF1+SDF1) = 0,999 X inf(IDF2+SDF2); RSD = 1,37% DM; R**2 = 0,996]. I risultati suggeriscono che la determinazione delle pectine a partire dal residuo TDF, in alternativa al residuo insolubile in alcool (AIR), può essere realizzata su un´ampia varietà di matrici alimentari. Il contenuto di sostanze pectiche totali (TP) degli alimenti, calcolato come somma delle 3 frazioni, è risultato compreso tra 2,4 e 49,8 g/kg di SS. Gli alimenti con le maggiori proporzioni di sostanze pectiche erano le polpe secche di bietola (49,8 g/kg SS), la frutta e gli ortaggi (contenuto medio di 33,8 +- 0,3 g/kg SS), mentre proporzioni più limitate sono state osservate tra i legumi e i tuberi (13,2 +- 8,4 g/kg SS) e i cereali (2,8 +- 0,5 g/kg SS). Proporzioni elevate di pectine della frazione HM sono state osservate in mele e pere (40% delle pectine totali), mentre le quote di pectine LM e protopectine prevalgono in legumi e ortaggi. E´ stata rilevata un´ampia variabilità nel rapporto TP/SDF tra i diversi alimenti, anche se è stata osservata una certa relazione tra queste frazioni fibrose nell´ambito delle diverse categorie alimentari
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