Seasonal fluctations in kiwifruit phyllosphere and ice nucleation activity of Pseudomonas viridiflava [Actinidia chinensis Pl. - Latium]
1998
Balestra, G.M. | Varvaro, L. (Universita della Tuscia, Viterbo (Italy). Dipartimento di Protezione delle Piante)
英语. Seasonal fluctations of Pseudomonas viridiflava, the causal agent of bacterial blight, were investigated on the kiwifruit phyllosphere in relation to ice nucleation activity, at different sites in Central Italy (north of Latium), from October 1995 until September 1996. The pathogen was detected during the different seasons on leaves, twigs, buds and fruits with population values ranging between 1.1x10*[1) and 2x10*[6) cfu cm*[-2) with maxima in spring and autumn. The pathogen was also present in significant amounts in several winter and summer months. No P. viridiflava was detected on flowers. Most of the bacterial isolates showed ice nucleation activity, manifested at relatively low concentrations (10*[4) cfu ml*[-1)) and at temperatures slightly below 0 deg C (-3 deg C). Epidemiological implications are discussed
显示更多 [+] 显示较少 [-]意大利语. Nel centro Italia (Nord del Lazio), dall'ottobre 1995 al settembre 1996 in due differenti zone, sono state studiate le fluttazioni stagionali nella fillosfera di actinidia e l'attivita' criogena di Pseudomonas viridiflava, agente causale della maculatura batterica dell'actinidia. Il patogeno, durante le diverse stagioni, e' risultato presente su foglie, tralci, boccioli e frutti con valori di popolazioni batteriche variabili tra 1.1x10*[1) e 2x10*[6) ufc cm*[-2). I valori massimi sono stati riscontrati in primavera e in autunno. Il patogeno e' risultato presente con valori di popolazioni batteriche significative anche in alcuni mesi invernali ed estivi. Nessuna cellula di P. viridiflava e' stata invece isolata dai fiori. Molti degli isolati batterici hanno mostrato la capacita' di nucleare il ghiaccio. L'attivita' criogena si e' evidenziata a concentrazioni relativamente basse (10*[4) ufc ml*[-1)) ed a temperature di poco inferiori a 0 gradi C (-3 gradi C). Vengono discusse le implicazioni epidemiologiche
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