Can we cultivate erucic acid in Southern Europe? [Brassica napus L. var. oleifera DC.; Veneto]
2006
Zanetti, F. | Camerali, T. | Bona, S. | Mosca, G.
Inglés. Over the last 15 years, considerable progress has been made in the field of green chemistry, as regards both research aspects and market development. In particular, extraction of erucic acid (C22:1) from plants and its industrial applications have received increasing attention. At present, known species producing oils yielding large quantities of erucic acid belong, with few exceptions, to the Brassicaceae family. Among these, the two major sources of erucic acid in the world are HEAR (High Erucic Acid Rapeseed, Brassica napus var. oleifera) and crambe (Crambe abyssinica), both mainly cultivated in the USA. Their cultivation has also recently been considered and extended to Southern Europe, supported by specific research projects. The quantity of erucic acid in Brassicaceae oils ranges greatly, from 55 in Crambe abyssinica to nearly zero in some varieties of Brassica napus var. oleifera. Even more differentiated and peculiar to each species and variety is adaptability to specific climatic and soil conditions. In this regard, the major limitation to the cultivation of some interesting Brassicaceae species, crambe in particular, is their poor tolerance to cold. Among Brassicaceae producing erucic acid, the less frequently cultivated species, such as B. juncea and B. carinata, if grown in areas with relatively mild winters, may give yields of seed and oil similar to the ones of the most productive rapeseed genotypes. Within this framework, in order to achieve high production of erucic acid, it is essential to identify the most productive genotypes, among available species, for each environment. In this report, seed and oil productions of some important Brassicaceae species for extraction of erucic acid, derived from 15 years of field trials in Northern Italy, are discussed in relation to the possibility of Autumn or Spring sowing
Mostrar más [+] Menos [-]Italiano. [Negli ultimi 15 anni sono stati fatti progressi notevoli nel settore della chimica verde, riguardo sia alla ricerca, sia allo sviluppo del mercato. In particolare, l'estrazione dell'acido erucico (C22:1) dalle piante e il suo sfruttamento industriale sono stati oggetto di crescente attenzione. Attualmente, le specie conosciute in grado di produrre quantitativi elevati di acido erucico appartengono, con poche eccezioni, alle Brassicaceae. Fra queste, le due fonti principali di acido erucico sono la HEAR (High Erucic Acid Rapeseed, colza a contenuto elevato di acido erucico, Brassica napus var. oleifera) e la crambe (Crambe abyssinica), ambedue coltivate soprattutto in USA. La loro coltivazione è stata di recente presa in considerazione ed estesa nell'Europa Meridionale, con il sostegno di progetti specifici. Il contenuto di acido erucico nelle Brassicaceae varia notevolmente, dal 55 in Crambe abyssinica a circa 0 in alcune cv di Brassica napus var. oleifera. Anche l'adattabilità a specifiche condizioni pedoclimatiche è differenziata e particolare per ogni specie e varietà. A questo proposito, la principale limitazione alla coltivazione di alcune specie interessanti di Brassicaceae, in particolare crambe, è la scarsa tolleranza al freddo. Fra le Brassicaceae produttrici di acido erucico, le specie meno coltivate, come B. juncea e B. carinata, se coltivate in zone a inverni miti, possono dare rese in seme e olio simili a quelle dei genotipi più produttivi di colza. In questo quadro, allo scopo di ottenere alte produzioni di acido erucico, è essenziale identificare i genotipi più produttivi, nell'ambito delle specie disponibili, per ogni ambiente. In questo contributo sono discusse le produzioni di seme e olio di alcune Brassicaceae importanti per l'estrazione dell'acido erucico, ottenute in 15 anni di prove di campo svolte in Italia Settentrionale, con riferimento alla possibilità di semina autunnale o primaverile.]
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Información bibliográfica
Este registro bibliográfico ha sido proporcionado por Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare